Valutare l’impatto ambientale delle piante geneticamente modificate Colloquio scientifico dell’EFSA - 20-21 giugno, Tabiano, Parma, Italia
4 luglio 2007
Il 20 e 21 giugno l’EFSA ha tenuto a Parma un colloquio scientifico di due giornate sul tema “Valutazione del rischio ambientale delle piante geneticamente modificate”. Scienziati di spicco dei paesi dell’UE e non solo hanno discusso una serie di approcci alla valutazione del rischio ambientale alla luce del pensiero scientifico corrente, concentrandosi su aspetti quali fitness ambientale , effetti sugli organismi non bersaglio, impatto ambientale di lungo termine e su larga scala, una riflessione di più ampia portata sull’ambiente e la valutazione rischio- beneficio per l’ambiente.
Il colloquio rientra tra gli impegni costanti assunti dall’EFSA per monitorare il progresso scientifico verso l’individuazione di nuovi approcci scientifici nella valutazione del rischio degli OGM. L’EFSA pubblicherà l’esito del colloquio in una relazione sintetica.
Il gruppo di esperti scientifici GMO dell’EFSA esamina le valutazioni del rischio realizzate dai soggetti che richiedono l’autorizzazione per l’immissione in commercio nell’Unione europea di organismi geneticamente modificati. L’EFSA ha fornito a questi soggetti delle linee guida[1] sulla valutazione del rischio ambientale degli OGM, per facilitare l’analisi dei potenziali effetti che detti organismi potrebbero avere sulla salute umana o animale e sull’ambiente. Le linee guida sono un documento in fieri e scopo di questo colloquio era condurre una revisione scientifica delle linee guida attualmente utilizzate nell’ambito della valutazione del rischio ambientale, concentrandosi sui test, l’upscaling e le modellazioni effettuati sugli organismi non bersaglio, sugli effetti a lungo termine e sull’espansione della portata degli studi fino a includere l'analisi del rapporto rischi-benefici per l’ambiente.
I partecipanti hanno concordato di mantenere l’approccio individuale della valutazione del rischio ambientale, attualmente suggerito nelle linee guida dell’EFSA, riconoscendo che le attività di valutazione del rischio dell’EFSA sono all’avanguardia in questo settore. Gli esperti che hanno partecipato all’evento hanno inoltre convenuto che linee guida più specifiche potrebbero essere necessarie per valutare il potenziale impatto sugli organismi non bersaglio in termini di disegno e potere statistico dei test[2]. Infine, hanno riconosciuto che la modellazione può essere uno strumento utile per prevedere i potenziali effetti che le piante geneticamente modificate possono produrre nel tempo, se coltivate su larga scala in Europa.
Per riprendere le parole del dott. Herman Koëter, vicedirettore esecutivo dell’EFSA e direttore scientifico, che ha inaugurato il colloquio:
“Oggi siamo riusciti a discutere alcuni dei più recenti sviluppi in Europa e nel mondo nel campo delle metodologie e delle prassi di valutazione del rischio ambientale degli OGM. Le informazioni condivise e le discussioni avviate con eminenti esperti in questo settore consentiranno all’EFSA di rimanere all’avanguardia nel settore della valutazione del rischio ambientale degli OGM, parte questa molto importante delle attività di valutazione degli OGM da parte dell’EFSA”.
Poiché la valutazione del rischio è una scienza in evoluzione, l'EFSA ha accolto con favore gli spunti offerti dai partecipanti durante il colloquio, che fungeranno da contributo alle attività del gruppo di esperti GMO in questo ambito. Una relazione sintetica sull’esito del colloquio verrà pubblicata sul sito web dell’EFSA.
[1] Capacità di una pianta di riprodursi e invadere ambienti.
[2] Guidance document for the risk assessment of genetically modified plants and derived food and feed by the Scientific Panel on Genetically Modified Organisms (GMO)
- including draft document updated in 2008
[3] Il livello di affidabilità che può essere raggiunto con i test statistici in relazione alla valutazione del rischio ambientale.