EFSA e Stati membri in stretta collaborazione per condividere conoscenze sulla febbre catarrale degli ovini
Last updated: 27 settembre 2006
Publication Date: 25 settembre 2006
EFSA e Stati membri in stretta collaborazione per condividere conoscenze sulla febbre catarrale degli ovini L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha invitato gli Stati membri a collaborare nella raccolta dei dati scientifici e nell’analisi della febbre catarrale degli ovini. La febbre catarrale degli ovini è una malattia virale non contagiosa, trasmessa da alcune specie di insetti [1]. Essa colpisce gli animali, è presente nell’Europa meridionale ed è stata attualmente riscontrata nell’Europa centrale. Secondo il gruppo di esperti scientifici sulla salute ed il benessere degli animali (gruppo AHAW), l’Unione europea (UE) trarrà il miglior beneficio da un approccio integrato ed esaustivo a questa malattia, poiché è improbabile che i singoli approcci nazionali siano sufficienti. Spesso non è chiaro quale sia il percorso attraverso cui simili malattie sono introdotte nell’UE; per l’identificazione dell’origine è necessario un approccio pluridisciplinare, dalla tracciatura degli animali vivi all’abbinamento di conoscenze più sofisticate sulla biologia dei virus e dei vettori [2] . L’EFSA ha chiesto agli Stati membri, in particolare ai Paesi colpiti dalla malattia, di fornire ogni informazione disponibile e di condividere le valutazioni nazionali del rischio. L’EFSA raccoglierà e coordinerà tali informazioni sviluppando una rete di collaborazione tra gli esperti degli Stati membri dell’UE e le agenzie nazionali coinvolte nella valutazione del rischio sulla salute animale. L’EFSA poi unificherà tutte le informazioni scientifiche europee ed internazionali sulla malattia. Sulla base della disponibilità e della fondatezza dei dati scientifici, l’EFSA inviterà gli esperti degli Stati membri a scambiare pareri in merito ai dati disponibili con il gruppo di lavoro sulla febbre catarrale degli ovini del gruppo AHAW e a sviluppare consulenza scientifica sul contenimento della febbre catarrale degli ovini in Europa. L’EFSA lavorerà anche a stretto contatto con la Commissione europea, con il laboratorio comunitario di riferimento per la virosi epizootica ovina e con ogni altro laboratorio mondiale di riferimento. Secondo il gruppo AHAW dell’EFSA, al fine di sviluppare un parere scientifico efficace e fornire un supporto tecnico alla Commissione europea ed agli Stati membri, sarà necessario: - armonizzare i sistemi di raccolta dei dati epidemiologici e le procedure di campionamento; - sviluppare un metodo per il rapido scambio e condivisione di informazioni tra Stati membri; - esaminare con attenzione l’origine dell’introduzione della febbre catarrale degli ovini sierotipo 8 nell’UE. Per quanto concerne l’introduzione della febbre catarrale degli ovini nell’UE, il gruppo AHAW ritiene che sia importante comprendere meglio le condizioni associate alla diffusione ed alla possibile persistenza della malattia ed il ruolo delle specie vettori diverse dalla Culicoides imicola coinvolte nella diffusione dell’infezione. Sarà anche necessario analizzare dove e come i vettori appartenenti alla specie dei Culicoides, quali i moscerini, agiscono in varie regioni dell’UE e nei dintorni. Una nota scientifica sulla febbre catarrale degli ovini redatta dal gruppo AHAW è disponibile sul sito Internet dell’EFSA al seguente indirizzo: http://www.efsa.europa.eu/it/science/ahaw/ahaw_documents.html. Per maggiori informazioni sul lavoro dell’EFSA a riguardo della febbre catarrale degli ovini, si rimanda al sito: http://www.efsa.europa.eu/it/in_focus/bluetongue.html. Per ulteriori informazioni sulle misure di gestione del rischio associate alla febbre catarrale degli ovini, si prega di consultare il sito della Commissione europea: http://ec.europa.eu/food/animal/diseases/controlmeasures/bluetongue_en.htm. _________________________ Nota per le redazioni La virosi epizootica ovina è una malattia che colpisce gli animali e che si trasmette tra animali tramite moscerini appartenenti al genere dei Culicoïdes. Non desta preoccupazioni per la salute umana. Nel mese di agosto 2006, la prima epidemia di virosi epizootica ovina mai riscontrata al di sopra del 50° parallelo nord è stata riferita dalle autorità olandesi; ad essa sono poi seguite epidemie in Belgio, Germania e Francia. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: E-mail: Press@efsa.europa.eu Alun Jones, addetto stampa Tel. + 39 0521 036 487 o Anne-Laure Gassin, direttore della comunicazione dell’EFSA Tel. + 39 0521 036 248 Cellulare + 39 348 640 34 34 _________________________________ [1]Più specificatamente, moscerini appartenenti al genere dei Culicoides. [2]Per vettore s’intende un qualsiasi agente (persona, animale o microrganismo) che sia portatore e trasmetta una malattia. Nel caso della virosi epizootica ovina i vettori più comuni sono moscerini appartenenti al genere dei Culicoides. |